CARMELA MANTEGNA

giovedì 24 marzo 2016
mercoledì 2 marzo 2016
UN LIBRO NASCE SOLO QUANDO QUALCUNO LO LEGGE
Questo pensiero mi ha accompagnata al ritorno da Catanzaro per Crotone, dopo la presentazione al Liceo P.Galluppi della mia raccolta di poesie. Gli studenti hanno dato voce alle parole scritte, ma non solo voce, ma vita, anima e giovinezza !
Desidero condividere, attraverso i lavori dei ragazzi, le stesse emozioni che ho provato durante l'evento speciale che mi è stato regalato.
"Buongiorno a tutti, siamo gli alunni della 2ª A.
Ci è stata offerta la possibilità di leggere i versi della poetessa Carmela
Mantegna e l'abbiamo accolta con entusiasmo.
Ci siamo immersi nelle sue poesie e abbiamo creduto di cogliere il racconto
nascosto tra i versi.
Abbiamo immaginato che la lampada della scrivania della poetessa riuscisse
a vedere gli eventi che hanno dato voce ad alcune poesie particolarmente
suggestive, e noi, poi, abbiamo ascoltato e restituito la voce di quella
lampada grazie alla figura retorica della prosopopea:
ne è nato un componimento che alterna prosa e poesia.
Durante la scrittura del racconto, ci è venuto in mente anche di accompagnarlo
con le note di Ezio Bosso in "Following a bird", poiché abbiamo pensato
che questa musica sapesse narrare bene le emozioni che abbiamo provato, e che
riesca a rendere bene l'idea del volo alto della rondine, più volte incontrata
nei versi.
Sperando di essere riusciti nel nostro intento, vi offriamo il nostro
racconto:
La lampada di Lina.
Ho passato anni a
illuminare squarci di foglio scarabocchiati, abbozzati, rifiniti, da quando
Lina mi ha avuta in regalo. Per una bambina di otto anni ricevere una lampada
ed esserne così felice, è cosa rara, insolita. E’ speciale la mia Lina: ha
sempre avuto l'esigenza di esprimersi e io l'ho osservata dal mio angolo. Come oggi: Lina mi
accende e io illumino il foglio bianco su cui ora, con lentezza, sta scrivendo. Qualche giorno fa ho
sentito le grida, la porta sbattere, lei buttarsi sul letto: piangeva
arrabbiata e per qualche giorno ha mantenuto le distanze da tutti, persino da
me, da questo nostro angolo. Ora il suo viso è
dolce, ha messo da parte l'orgoglio, lo vedo dalle parole:
MAMMA
Mi
prendevi fra le braccia
Ed
io ridevo alle tue carezze e ai tuoi baci
Ti
ricordi,
Mamma?
Quando
mi davi un buffetto
Ed
io piangevo, mi ribaciavi più volte.
Ti
rammenti,
Mamma?
Perché
è finita quell’età?
Dov’è
quella tenerezza di un tuo bacio?
Che
cosa è accaduto
Mamma?
Non
è rimasto quasi nulla!
Il
pudore ora copre quel tuo bacio,
Quella
tua carezza,
La
giovinezza ha spento quella tenerezza!
Ma
tu che mi sei accanto,
Non
soffrire per me
Che
rispondo a quel modo …
Lo
sai, io ti voglio sempre bene!
Qualcosa
ti ho, forse, nascosto,
Dirti
che ti amo
E
che forse non ti dirò mai
Non
per orgoglio, ma per pudore!
Mamma,
io soffro più di te,
Quando
non so frenare le mie furie,
Ma
forse la colpa è mia
Se
a volte non riesci a capirmi,
E
allora grido, grido per l’incomprensione !
Ma
tu mi perdoni
Perché
sei tanto buona
Ed
io ti dico ancora:
Mamma ti voglio bene !
Di solito Lina
riflette prima di scrivere, poi si siede, illumina lo scrittoio e comincia a
ricamare le parole.
E’ passato qualche
anno da quel litigio con la mamma, e Lina è entrata con una cartolina in mano,
firmata dall'amica con cui ha trascorso gli anni spensierati dell'adolescenza,
quando con lei scambiava i vestiti, studiava, parlava dei ragazzi e delle
passioni comuni.
E' malinconica Lina,
mentre legge le poche righe sul retro di una foto del Duomo di Milano: non le
vedo insieme da un po’ di tempo, da quando si entusiasmavano, si confidavano,
si divertivano. Ecco, la mia Lina ora scrive, dipinge i suoi pensieri con
l’inchiostro, svelandoli a me e al mondo:
FINE
DI UN’AMICIZIA
Le
nostre mani si lasciarono,
I
nostri occhi più non si guardarono
E
io sono sicura che ci vedremo,
Ci
incontreremo,
Ma
ho tanta paura di quel giorno
Perché
non sarà più come prima.
L’inverno
lascia i suoi ultimi,
Squallidi,
albori al nostro cuore:
Come
gelidi sono i nostri affetti,
Come
vaghe restan le nostre parole!
La
natura si tinge già dei colori più chiari
Solo
noi due restiamo sbiadite, quasi incolori.
Vagare
con gli occhi in questa armonia
Mi
allieta il cuore,
Ma
tu non puoi sapere quanta delusione
Nuota,
annega,
Emerge
E
Nuota
ancora
Per
annegare
Ed
emergere
E
Ancora,
Ancora,
Sempre
così nei miei pensieri,
Nella
semplicità dell’animo mio.
Vieni,
vai,
Ritorni
e ti allontani,
Tu
non cambi mai,
Ma
ora il tuo passo più non torna indietro.
Io
non ti dico addio per un sentimento
Che
per tanto tempo coltivai,
Ma
porgo l’estremo sguardo
Ad
un momento di tenera Illusione,
E
dico solamente:
La
vita per noi continua e il tempo ogni ferita sana,
Tu
che sei lontana,
Forse
ritornerai,
Ma il mutar cancella o frena i sogni di gioventù!
E’ coraggiosa la mia
Lina, sa trovare in sé la forza e la spinta necessaria ad andare avanti,
nonostante le difficili prove, a volte profondamente dolorose, che la vita le riserva.
Mi ha portato con sé
nella sua nuova casa, che ho visto arredare con tanta cura.
E' cambiato tutto,
anche la disposizione dei mobili, ma io no, io sono rimasta importante come lo
ero prima.
Ha curato il nostro
spazio, ha continuato a scrivere sia quando riorganizzava la sua nuova vita sia
quando aveva bisogno di isolarsi e ascoltare la sua voce interiore.
E’ stata via per
qualche giorno, e io sono rimasta qui ad aspettarla. Dopo un po’ di tempo dal
suo rientro, una mattina è entrata qui, silenziosa, si è seduta sul bordo del
letto e con lo sguardo fissava il cassetto dove nei giorni precedenti aveva
ordinato il fresco e profumato corredo ormai inutile.
Ora è davanti a me, ha
la penna in mano e accanto a lei ha appoggiato le fotografie appena sfogliate:
FOTOGRAFIE
In
quest’inverno mite,
timidamente,
fanno
il loro ingresso delicati fili d’erba …
quasi
a fugare quel dolore di un ricordo
che
sa poco o niente controllare il suo affiorare.
Potrei
parlarvi a lungo di Lui,
mentre
è ancora così palpitante
quella
successione di oggetti
che
di Lui mi hanno parlato fino a un minuto fa.
Potrei
perfino far scoppiare in petto
quel
grido di cane ferito
Che
si spegne lentamente
fino
ad annullarsi
in
un delicato e fioco guaito inosservato.
Ma
Lui non può rimanere ignorato:
era
troppo grande nella sua semplicità
di
uomo appena nato.
“Sei
vivo davvero, in questo momento,
Stai
guardandomi negli occhi
con
uno sguardo dolce di Angelo triste.
Non
posso sostenerlo questo tuo sguardo,
So
che potrei solo sentirti lontano, per sempre
….
Vado
via
Ti
sto lasciando
L’ultimo
tocco di strofinaccio
annulla
quella nuvoletta di polvere
(pochi
granelli di polvere) che ricopriva i tuoi ricordi.
Sono passati anni e
Lina è ancora qui, col peso della vita addosso e con lo sguardo verso l'alto.
Sta fissando una
goccia di pioggia che prima scivola sola, poi è catturata da un’altra goccia, e
poi ancora ne incontrano un’altra, e unite arrivano fino in fondo, alla base
del vetro della finestra di questa nostra camera.
In quello scivolare
lei rivede il destino degli uomini: ci si ritrova nel mondo come la goccia sul
vetro, si comincia a vivere e, come la goccia inizia a scivolare e si unisce ad
altre gocce, così l'uomo vive e condivide con gli altri il suo cammino, accrescendo
la sua esperienza.
E lo leggo da queste
sue parole:
PERSEVERANZA
Sradico
con lo sguardo dell’anima
la
perenne armonia dell’universo
Come
vorrei catturare l’attimo in cui la terra [respira!
Lo
senti il vento cosa scrive tra i fili d’erba?
La
vita … la vita … la vita !!!
È
il canto che scroscia dalla pioggia
Dall’umido
spumeggiare della lumaca
che ostinatamente si spinge oltre …
Stamane l’ho vista prepararsi: andava a Catanzaro a
raccontarsi agli studenti del Liceo Classico. E’ sempre emozionata quando
incontra gemme di primavera, ragazzi e ragazze che sanno volare alti come la
rondine nel cielo terso, ma che sanno anche uscire all’aria aperta dopo la
pioggia e riprendere il loro viaggio, perseverando come la lenta umile lumaca.
Quando varcherà la soglia di questa camera saprò vedere
se è felice".
Seconda A
La D.ssa Alessandra Pantone con la Classe
GRAZIE RAGAZZI E RAGAZZE !
Prima
A
La D.ssa Paola Ferragina con la Classe
Prima E
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