CARMELA MANTEGNA

CARMELA MANTEGNA

mercoledì 2 marzo 2016

UN LIBRO NASCE SOLO QUANDO QUALCUNO LO LEGGE



Questo pensiero mi ha accompagnata al ritorno da Catanzaro per Crotone, dopo la presentazione al Liceo P.Galluppi della mia raccolta di poesie.  Gli studenti hanno dato voce alle parole scritte, ma non solo voce, ma vita, anima e giovinezza !

Desidero condividere, attraverso i lavori dei ragazzi, le stesse emozioni che ho provato durante l'evento speciale che mi è stato regalato.
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"Buongiorno a tutti, siamo gli alunni della 2ª A.

Ci è stata offerta la possibilità di leggere i versi della poetessa Carmela Mantegna e l'abbiamo accolta con entusiasmo.
Ci siamo immersi nelle sue poesie e abbiamo creduto di cogliere il racconto nascosto tra i versi.
Abbiamo immaginato che la lampada della scrivania della poetessa riuscisse a vedere gli eventi che hanno dato voce ad alcune poesie particolarmente suggestive, e noi, poi, abbiamo ascoltato e restituito la voce di quella lampada grazie alla figura retorica della prosopopea:
ne è nato un componimento che alterna prosa e poesia.
Durante la scrittura del racconto, ci è venuto in mente anche di accompagnarlo con le note di Ezio Bosso in "Following a bird", poiché abbiamo pensato che questa musica sapesse narrare bene le emozioni che abbiamo provato, e che riesca a rendere bene l'idea del volo alto della rondine, più volte incontrata nei versi.
Sperando di essere riusciti nel nostro intento, vi offriamo il nostro racconto:

La lampada di Lina.

 
 
Ho passato anni a illuminare squarci di foglio scarabocchiati, abbozzati, rifiniti, da quando Lina mi ha avuta in regalo. Per una bambina di otto anni ricevere una lampada ed esserne così felice, è cosa rara, insolita. E’ speciale la mia Lina: ha sempre avuto l'esigenza di esprimersi e io l'ho osservata dal mio angolo. Come oggi: Lina mi accende e io illumino il foglio bianco su cui ora, con lentezza, sta scrivendo. Qualche giorno fa ho sentito le grida, la porta sbattere, lei buttarsi sul letto: piangeva arrabbiata e per qualche giorno ha mantenuto le distanze da tutti, persino da me, da questo nostro angolo. Ora il suo viso è dolce, ha messo da parte l'orgoglio, lo vedo dalle parole:
 
MAMMA
Mi prendevi fra le braccia
Ed io ridevo alle tue carezze e ai tuoi baci
Ti ricordi,
Mamma?
Quando mi davi un buffetto
Ed io piangevo, mi ribaciavi più volte.
Ti rammenti,
Mamma?
Perché è finita quell’età?
Dov’è quella tenerezza di un tuo bacio?
Che cosa è accaduto
Mamma?
Non è rimasto quasi nulla!
Il pudore ora copre quel tuo bacio,
Quella tua carezza,
La giovinezza ha spento quella tenerezza!
Ma tu che mi sei accanto,
Non soffrire per me
Che rispondo a quel modo …
Lo sai, io ti voglio sempre bene!
Qualcosa ti ho, forse, nascosto,
Dirti che ti amo
E che forse non ti dirò mai
Non per orgoglio, ma per pudore!
Mamma, io soffro più di te,
Quando non so frenare le mie furie,
Ma forse la colpa è mia
Se a volte non riesci a capirmi,
E allora grido, grido per l’incomprensione !
Ma tu mi perdoni
Perché sei tanto buona
Ed io ti dico ancora:
Mamma ti voglio bene !
 
Di solito Lina riflette prima di scrivere, poi si siede, illumina lo scrittoio e comincia a ricamare le parole.
E’ passato qualche anno da quel litigio con la mamma, e Lina è entrata con una cartolina in mano, firmata dall'amica con cui ha trascorso gli anni spensierati dell'adolescenza, quando con lei scambiava i vestiti, studiava, parlava dei ragazzi e delle passioni comuni.
E' malinconica Lina, mentre legge le poche righe sul retro di una foto del Duomo di Milano: non le vedo insieme da un po’ di tempo, da quando si entusiasmavano, si confidavano, si divertivano. Ecco, la mia Lina ora scrive, dipinge i suoi pensieri con l’inchiostro, svelandoli a me e al mondo:
 
FINE DI UN’AMICIZIA
Le nostre mani si lasciarono,
I nostri occhi più non si guardarono
E io sono sicura che ci vedremo,
Ci incontreremo,
Ma ho tanta paura di quel giorno
Perché non sarà più come prima.
L’inverno lascia i suoi ultimi,
Squallidi, albori al nostro cuore:
Come gelidi sono i nostri affetti,
Come vaghe restan le nostre parole!
La natura si tinge già dei colori più chiari
Solo noi due restiamo sbiadite, quasi incolori.
Vagare con gli occhi in questa armonia
Mi allieta il cuore,
Ma tu non puoi sapere quanta delusione
Nuota,
annega,
Emerge
E
Nuota ancora
Per annegare
Ed emergere
E Ancora,
Ancora,
Sempre così nei miei pensieri,
Nella semplicità dell’animo mio.
Vieni, vai,
Ritorni e ti allontani,
Tu non cambi mai,
Ma ora il tuo passo più non torna indietro.
Io non ti dico addio per un sentimento
Che per tanto tempo coltivai,
Ma porgo l’estremo sguardo
Ad un momento di tenera Illusione,
E dico solamente:
La vita per noi continua e il tempo ogni ferita sana,
Tu che sei lontana,
Forse ritornerai,
Ma il mutar cancella o frena i sogni di gioventù!
 
E’ coraggiosa la mia Lina, sa trovare in sé la forza e la spinta necessaria ad andare avanti, nonostante le difficili prove, a volte profondamente dolorose, che la vita le riserva.
Mi ha portato con sé nella sua nuova casa, che ho visto arredare con tanta cura.
E' cambiato tutto, anche la disposizione dei mobili, ma io no, io sono rimasta importante come lo ero prima.
Ha curato il nostro spazio, ha continuato a scrivere sia quando riorganizzava la sua nuova vita sia quando aveva bisogno di isolarsi e ascoltare la sua voce interiore.
E’ stata via per qualche giorno, e io sono rimasta qui ad aspettarla. Dopo un po’ di tempo dal suo rientro, una mattina è entrata qui, silenziosa, si è seduta sul bordo del letto e con lo sguardo fissava il cassetto dove nei giorni precedenti aveva ordinato il fresco e profumato corredo ormai inutile.
Ora è davanti a me, ha la penna in mano e accanto a lei ha appoggiato le fotografie appena sfogliate:
 
FOTOGRAFIE
In quest’inverno mite,
timidamente,
fanno il loro ingresso delicati fili d’erba …
quasi a fugare quel dolore di un ricordo
che sa poco o niente controllare il suo affiorare.
Potrei parlarvi a lungo di Lui,
mentre è ancora così palpitante
quella successione di oggetti
che di Lui mi hanno parlato fino a un minuto fa.
Potrei perfino far scoppiare in petto
quel grido di cane ferito
Che si spegne lentamente
fino ad annullarsi
in un delicato e fioco guaito inosservato.
Ma Lui non può rimanere ignorato:
era troppo grande nella sua semplicità
di uomo appena nato.
“Sei vivo davvero, in questo momento,
Stai guardandomi negli occhi
con uno sguardo dolce di Angelo triste.
Non posso sostenerlo questo tuo sguardo,
So che potrei solo sentirti lontano, per sempre
….
Vado via
Ti sto lasciando
L’ultimo tocco di strofinaccio
annulla quella nuvoletta di polvere
(pochi granelli di polvere) che ricopriva i tuoi ricordi.
 
Sono passati anni e Lina è ancora qui, col peso della vita addosso e con lo sguardo verso l'alto.
Sta fissando una goccia di pioggia che prima scivola sola, poi è catturata da un’altra goccia, e poi ancora ne incontrano un’altra, e unite arrivano fino in fondo, alla base del vetro della finestra di questa nostra camera.
In quello scivolare lei rivede il destino degli uomini: ci si ritrova nel mondo come la goccia sul vetro, si comincia a vivere e, come la goccia inizia a scivolare e si unisce ad altre gocce, così l'uomo vive e condivide con gli altri il suo cammino, accrescendo la sua esperienza.
E lo leggo da queste sue parole:
 
PERSEVERANZA
Sradico con lo sguardo dell’anima
la perenne armonia dell’universo
Come vorrei catturare l’attimo in cui la terra [respira!
Lo senti il vento cosa scrive tra i fili d’erba?
La vita … la vita … la vita !!!
È il canto che scroscia dalla pioggia
Dall’umido spumeggiare della lumaca
che ostinatamente si spinge oltre …
 
Stamane l’ho vista prepararsi: andava a Catanzaro a raccontarsi agli studenti del Liceo Classico. E’ sempre emozionata quando incontra gemme di primavera, ragazzi e ragazze che sanno volare alti come la rondine nel cielo terso, ma che sanno anche uscire all’aria aperta dopo la pioggia e riprendere il loro viaggio, perseverando come la lenta umile lumaca.
Quando varcherà la soglia di questa camera saprò vedere se è felice".

Seconda  A

La D.ssa Alessandra Pantone con la Classe
 
GRAZIE  RAGAZZI E RAGAZZE !
 
 
 

Prima  A

La D.ssa Paola Ferragina con la Classe
 
 
 
Prima  E

La D.ssa Maria Brutto con la Classe