CARMELA MANTEGNA

CARMELA MANTEGNA

domenica 18 ottobre 2015

L'albero di Salomone

GILGAMESH EDIZIONI  2015
 

pag.80
 
Prezzo: 8,00
 
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Salomone è un bambino nato in una famiglia che gestisce una libreria di paese.
Dal primo momento in cui i suoi occhi si sono spalancati sul mondo, non ha fatto altro che vedere e respirare libri, sentire, lette per lui dai genitori, storie bellissime e incredibili.
Un turbinio di emozioni e l’abitudine a utilizzare tutta la sua fantasia e immaginazione, sono il regalo più grande che il papà e la mamma gli hanno lasciato prima di salire in cielo.

Salomone cresce sano e intelligente. Diventa un insegnante e racconta storie ai suoi alunni, trasmettendo loro l’amore per i libri. E quando un giorno, ormai anziano, esprime il desiderio che i suoi volumi non vengano dispersi, Dio, volendolo esaudire, convince le foglie di un grandissimo albero a lasciare il posto a quei meravigliosi libri che diventeranno la stupenda chioma dell’Albero di Salomone; così tutti i bambini potranno raccoglierne a volontà, come fossero dei frutti messi a disposizione di tutti. 
 
 
Il giorno della Presentazione insieme alla D.ssa Eugenia Garritani
 
 
 
 
 


sabato 17 ottobre 2015

Ragnatele di vita

EDIZIONE MONTAG 2011
 

pag.224
 
Prezzo: 16,00
 

UN LIBRO PER....
 
 
A chi è rivolta questa pubblicazione? Bella domanda!!!
E’ per bambini? Bella domanda davvero!!!
E’ per bambini/e piccoli o più grandicelli? Bella domanda ancora!!!
E’ per gli adulti? Ma quante belle domande tutte in fila!!!
 
Questo libro narra per narrare, ma narra anche per far narrare.
 
Molti testi possono essere polivalenti rispetto all’età, possono essere per bambini e bambine, per adulti, ragazzini e ragazzine se scatta la molla della mediazione, se i più grandi diventano i facilitatori del testo. Se i più grandi acquisiscono e affinano il gusto del narrare con l’attenzione all’ascoltatore o agli ascoltatori, se il narrare diventa il generoso dono all’altro di un mondo in cui entrare e poi uscire ma più ricchi per immagini, parole, significati, interazione, la narrazione riprende quel valore particolare che ha avuto nel passato quando l’adulto assumeva i contorni della figura di riferimento nel vero e proprio senso della parola.
 
 
 


Un libro scritto a due mani

Neva lo vede così…
E’ un libro nato un po’ per gioco, da proposte ardite del tipo “Scriviamo qualcosa insieme?”, poi rimaste come sospese nell’aria, latenti, quasi in attesa di avere l’occasione e l’input giusto per concretizzarsi.
 

Il ragno è diventato un compagno di percorso divertente, con un buon senso dello humour, con la capacità di riemergere ed arrangiarsi. Questo libro vuole essere un invito al sorriso, al buonumore nella convinzione che il sorriso è terapeutico, è amore per noi stessi e per gli altri. Scrivendo abbiamo ripescato le bambine in noi, ci siamo divertite, in un gioco in cui passavamo il turno l’una all’altra, quasi una staffetta della scrittura di storie, le intuizioni, le idee, le soluzioni si inseguivano da Lucca a Crotone come dei sassolini che rotolavano, andavano e tornavano sulle ali della posta elettronica.
 
 



Carmela lo vede così…

Qualche mese fa Neva mi  inviava in una e-mail la proposta di un  “Progetto scrittura a due mani: le mani di Carmela e Neva”, un progetto strutturato con un linguaggio che dava un colore tutto umano all’idea che generosamente voleva condividere con me.
Coglievo nella proposta una consegna che andava oltre la realizzazione di qualcosa da fare insieme.
“Progetto scrittura a due mani: le mani di Carmela e Neva”.
Feci un sobbalzo nel leggere questo titolo: non mi era mai capitata un’esperienza simile. Nel riprendermi dal primo movimento d’anima che mi aveva riempita di una intensa commozione, continuai a leggere quel progetto, che era un proiettarsi verso una novità che mi accendeva interiormente come un alberello di Natale.
 
 

Neva declinava il suo progetto a scrittura a due mani in questi termini:
 
Coordinatore: il cuore
Azione di supporto: la mente
Priorità assoluta: aiutare a portare meglio i propri carichi a qualunque età usando le parole.
 
Motivazione
La scrittura e la narrazione conseguente, legate all’artigianato educativo, counseling relazionale, tipologie di personalità e alla sua divulgazione.
 
Obiettivi
Þ     Scrivere qualcosa di sentito e meditato
Þ     Scrivere di quello in cui crediamo e cioè che a volte basta poco per aiutare qualcuno: il nostro poco diventa il tanto di altri.
 
Finalitá
Þ     L’accessibilità dei contenuti, pratici e non teorici
Þ     La fruibilità diretta nella pratica scolastica, familiare,ecc.
Þ     Dotare anche se in piccolo, il counseling relazionale e l’artigianato educativo di una parte inseribile nella didattica  e nella vita quotidiana
 
Modalità di stesura secondo i principi che animano il Progetto
Þ     Una prima parte teorica (leggermente) per quanto riguarda i capisaldi dell’artigianato ed., del counseling relazionale, delle tipologie di personalità.
Þ      Nella parte teorica strutturazione più per frasi, versi, e/o addirittura parole significative per  chi poi potrebbe avere la bontà di leggere o leggere ad altri: qualcosa che non è peso, ma è capace di un piccolo input per aprire possibilità.
Þ     Inserimento di narrazioni, storie inventate da noi, ma che implicitamente spingono all’uso della narrazione: l’artigianato ed. si allaccia al buonsenso di una volta e quindi anche alla consuetudine della narrazione quale veicolo di saggezza popolare ed educazione.
Þ     Inserimento del valore dell’autobiografia come narrazione di sé verso percorsi di miglioramento e per essere umani con se stessi e non solo con gli altri.
Þ     Inserimento del valore multiplo e duttile della narrazione che è sì narrazione ma ha un potere comprensivo molto forte di dinamico e simbolico: è un contenitore che può essere riempito con i bisogni e che ha una forte dualità, quale punto di partenza ma anche di arrivo.
 
Struttura: Tante le ipotesi
 
Þ     Storie per le diverse età
Þ     Storie di diversa tipologia: umoristiche, poetiche, fantastiche, assurde, ecc.
Þ     Storie, favole, con il finale aperto, storie con più finali
Þ     Storie parallele tipo “Sliding doors”
Þ     Poesie e/o filastrocche
Þ     Storie e favole con un tema, tipo raccolta, ecc…
 
Sarebbe tanto se...
 
Þ     Comunque, importante sarebbe che ognuno potesse trovare un piccolo coinvolgimento, potesse ritrovarsi un poco in qualche aspetto e potesse trovare qualcosa che è legato al suo “essere umano” e all’”essere umano” altrui (con le tipologie e affinità/opposizioni)
Þ     Importante sarebbe il senso di essere sulla stessa barca che va... e che c’è speranza per tutti
 
 
Domande per Carmela che userà per questa traccia tutto il suo spirito critico, perché, sinceramente, al momento, mi viene in mente solo questo e mi piacerebbe sapere quale era la tua progettualità: questa è una bozza che può essere rivista, cancellata e quanto altro, però mi piacerebbe sapere cosa ne pensi... E’ insulso? E’ poco? E’ troppo? Non ne vale la pena di continuare così e piuttosto vertere su una raccolta? E’ troppo delirante? E’ isterico?E’ patetico?  
 CIAO!!!.. .e una notte buona piena di sogni belli!!!
 
 
La proposta era molto bella e a me è sempre piaciuto scrivere. Ma, in un momento di completa sincerità verso me stessa, mi sono confessata che io non avevo mai scritto delle storie. Mi ero dedicata a tante altre attività di scrittura, ma storie non ne avevo proprio mai scritte ! Non me ne sentivo proprio all’altezza, però non volevo sciupare quel dono, l’ho lasciato lì, semplicemente in attesa, come un seme nella terra, fino a quando giunse un altro dono di Neva : le prime storie, che arrivarono come l’acqua che irrora il terreno del cuore e della mente. Era giunto il tempo di scrivere la mia prima storia, il seme gettato da Neva stava germogliando, le prime gemme erano fiorite : quel lavoro a due mani viaggiava ormai sui binari della vita, era entrato dentro di me, perché Neva era apparsa dentro di me: io l’avevo riconosciuta!
Scrivere storie a due mani è più che un progetto di scrittura: è ritrovare il senso e il valore del dono di sé per se stessi e per l’altro da sé; è, come scrive Neva :” Scrivere qualcosa di sentito e meditato
Scrivere di quello in cui crediamo e cioè che a volte basta poco per aiutare qualcuno: il nostro poco diventa il tanto di altri”.  
 
GRAZIE NEVA PERCHE’ CI SEI !
 
 



 
 

venerdì 16 ottobre 2015

Il Gioco dei Proverbi in mezzo al gioco dei merletti delle mie sorelle Linda e Maria

 
Si può scrivere in tanti modi,
ma si scrive sempre ...
 
 

L'angolo di scrittura

 
 
 
 
 
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Lo scrittore non ha bisogno di grandi spazi : tutto ciò che gli occorre è il silenzio come spazio in cui l'interiorità e il pensiero si ritrovano e camminano insieme.

 
Carmela Mantegna

giovedì 15 ottobre 2015

Il gioco dei Proverbi

IL GIOCO DEI PROVERBI
 
 

EDIZIONE MONTAG 2011
 

pag.104
 
Prezzo: 10,00
 
Il sapere antico non ha un autore, ma si trasmette da genitori a figli, tra vicini di casa, tra amici: è la letteratura della saggezza semplice, pratica, quotidiana, essenziale, incisiva, penetrante.

I proverbi, nascono, forse da un episodio banale, un incontro casuale, un diverbio, un conflitto : da una relazione. É il linguaggio dei semplici, che mirano al contenuto, alla verità di fondo, all’unità del messaggio trasmesso.
É la trasmissione di una sapienza antica e sempre nuova: è memoria storica dell’uomo di sempre.
Dell’uomo che si dibatte tra vizi e virtù, tra le virtù dei vizi e i vizi delle virtù : è l’uomo nella sua umanità in uno scambio di pregi e difetti, di difetti pregiati e di pregi difettosi.
É l’uomo che porta in sé la sua umanità con quote della sua persona che devono crescere e parti che hanno raggiunto una loro statura più armoniosa.
Sono gli uomini uguali e diversi al tempo stesso in un incontro/scambio delle loro parti migliori.
Quando gli uomini imparano a giocare con i loro difetti e le loro imperfezioni nasce il proverbio per correggere giocosamente, senza ilarità e pregiudizi,ciò che nell'altro deve crescere e maturare.
 
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mercoledì 14 ottobre 2015

Aforismi sulla scrittura



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Se volete fare gli scrittori, ci sono due esercizi fondamentali: leggere e scrivere molto. Non conosco stratagemmi per aggirare queste realtà, non conosco scorciatoie.

Stephen King


Esprimi il tuo pensiero in modo conciso perchè sia letto, in modo chiaro perchè sia capito, in modo pittoresco perché sia ricordato e, soprattutto, in modo esatto perché i lettori siano guidati dalla sua luce.

Joseph Pulitzer


Scrivere è prendere l’impronta dell’anima.

Multatuli




É in ogni uomo attendersi che forse la parola, una parola, possa trasformare la sostanza di una cosa ed è nello scrittore di crederlo con assiduità e fermezza. E’ ormai nel nostro mestiere, nel nostro compito. É fede in una magia: che un aggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità, la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto che si è sottratto ad ogni indagine.

 
Elio Vittorini


Per nascere aquila bisogna abituarsi alle altitudini; per nascere scrittore bisogna imparare ad amare la rinuncia, le sofferenze, le umiliazioni. Soprattutto, bisogna imparare a vivere appartato. Come la talpa, lo scrittore si aggrappa al suo limbo, mentre sopra di lui la vita in rigoglio continua, persistente, tumultuosa.
 
Henry Miller